A febbraio, quando «la brina d’inverno sulle piante e sui campi “ricama” il paesaggio», gli esperti potatori sanno che è il loro momento. Sono i giorni ideali per la potatura delle specie a foglia caduca, le piante legnose che perdono le foglie ogni anno, al sopravvenire della stagione fredda.
L’abilità dell'antico mestiere del potatore ("u potatáure", in dialetto di Alberobello) raggiungeva la sua massima espressione quando, come un chirurgo, decideva il destino della vite con interventi il più possibile rispettosi per la pianta stessa. Il potatore più esperto, più che conoscere il suo mestiere, conosceva perfettamente le specie di piante sulle quali interveniva. Si otteneva solo così, ad esempio, un’uva speciale, generosa e ricca di cura.
La varietà degli antichi attrezzi del potatore era dovuta ad un motivo ben preciso: durante le operazioni di potatura, soprattutto degli alberi da frutto, era bene eseguire tagli netti utilizzando attrezzi talvolta da disinfettare, per evitare di trasmettere eventuali infezioni. Gli strumenti del potatore, inoltre, dovevano essere perfettamente affilati, in modo da non sfilacciare la corteccia.
Alcuni degli strumenti appartenuti in passato ad autentici potatori sono esposti nel trullo dedicato a questo mestiere. La dimora storica a disposizione degli ospiti di Trulli Holiday è situata nel cuore dell’Aia Piccola, rione ancora abitato della Capitale dei Trulli. L’allestimento è un omaggio alle persone che si sono prese cura della vegetazione, tramandando ai loro figli i segreti della natura rigogliosa, assaporandone i frutti più buoni.
In foto: Vito Marzolla. Potatore sin da piccolo, con una piccola parentesi da carpentiere, si dedica alla natura sempre con grande amore, apprezzandone e promuovendone la bellezza.